Vino, Alleanza Cooperative Agroalimentari: «Le misure dell’Ue preoccupano i produttori»

Il coordinatore Luca Rigotti: «No a metodi semplicistici»

L’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari esprime «forte preoccupazione per le azioni che la Ue intende mettere in campo nel prossimo futuro». Il riferimento è al piano europeo di lotta al cancro presentato dalla Commissione europea, con effetti sulla politica di promozione delle bevande alcoliche. Ma anche ai «metodi di valutazione semplicistici e incompleti come il Nutriscore».

«Sono davvero troppi gli elementi che in questo periodo possono arrecare pregiudizio al settore», afferma il coordinatore di Alleanza Cooperative Agroalimentari Luca Rigotti (nella foto). «Fermo restando l’indiscutibile sostegno alle finalità del piano europeo e l’assoluta necessità di tutelare la salute dei cittadini europei – continua – riteniamo che sia innanzitutto necessario promuovere una corretta educazione dei consumatori, che deve essere improntata ad un consumo moderato e consapevole di vino.

Così come occorre lavorare per raggiungere delle posizioni di equilibrio. Si tratta di un concetto da ribadire, considerando la costituzione presso il Parlamento europeo di una dedicata Commissione e la recente presentazione di una relazione sul tema che, tra le altre indicazioni, promuove un’etichettatura di avvertimento per le bevande alcoliche, compresi i vini».

L’Alleanza Cooperative Agroalimentari evidenzia che «il comparto del vino è impegnato da tempo in un percorso di adeguamento regolamentare come accaduto, ad esempio, in materia di sostenibilità ambientale, sulla quale il modello cooperativo è in prima linea». Così come per «la fornitura dell’elenco degli ingredienti e delle informazioni nutrizionali in etichetta», traguardi indicati nel piano europeo di lotta al cancro ma affrontati anche nell’ambito della Pac post-2020.

La cooperazione vitivinicola, pur sottolineando la differenza tra consumo eccessivo e quindi dannoso di bevande alcoliche e consumo moderato di vino, non può che dirsi d’accordo sulla volontà di valorizzare la prevenzione e tutelare la salute dei consumatori», ha ammonito Rigotti.

«Restiamo tuttavia convinti che l’adozione di una dieta sana, equilibrata e millenaria come quella mediterranea, che è stata iscritta nel 2010 nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità e di cui il vino è parte integrante, resti una delle vie migliori per mantenere un buono stato di salute», ha concluso il Coordinatore Vino dell’Alleanza.

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